Consob contro i videogiochi di trading

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La Consob si staglia contro i videogiochi di trading. O meglio, ha deciso di mettere in guardia i risparmiatori contro questi prodotti. E c’è una ragione specifica per tale decisione.

Cosa sta facendo la Consob

La Consob, con il suo ruolo di garante, è da sempre impegnata nella protezione degli investitori di qualsiasi livello. E’ grazie a lei se scopriamo quali sono i trader affidabili o meno, comprendiamo se siamo protetti a livello internazionale ogni qualvolta ci iscriviamo a una piattaforma e sappiamo quali siano le attività legali in questo ambiente.

In questo caso la Consob ha deciso di porre l’attenzione sui videogiochi di trading per una motivazione in particolare. Non di rado infatti, avere a che fare con questo tipo di prodotto presuppone l’iscrizione a servizi che non siamo in grado di gestire. Sia per motivazioni di leggerezza, sia perché potremmo trovarci a spendere dei soldi senza essere realmente tutelati. Qualcosa che, soprattutto un investitore alle prime armi, non può permettersi di affrontare.

I videogiochi di trading sono tecnicamente accettabili perché consentono all’utente di allenarsi prima di iniziare a fare del vero e proprio trading. Il problema si riscontra quando queste portano a costi ingiusti.

Cerchiamo di fare un attimo di chiarezza però. Per videogiochi di trading online si intendono dei giochi che hanno come scopo il superamento di prove di abilità attraverso le quali ottenere un profitto alla fine. La simulazione è più che accettabile, ma questa non deve portare gli investitori, soprattutto quelli in più inesperti, a partecipare a vere e proprie sfide di trading online che coinvolgono l’iscrizione a servizi a pagamento.

Attenzione alle promesse mancate

Come spiegano dalla Consob, in questi specifici videogiochi targettizzati dall’autorità, a chi supera la prova viene proposta la possibilità di passare dalla simulazione a un’operatività presunta con capitali messi a disposizione da terzi. Parliamo di proprietary firms o “prop firms” che condividerebbero con i giocatori eventuali profitti realizzati.

Perché la Consob si è concentrata nello specifico su questo tipo di prodotti? Ha ricevuto un buon numero di segnalazioni da parte di utenti che si sono fatti convincere in tal senso. E vengono lamentate sia la mancanza di condivisione dei profitti sia il livello di difficoltà dei test da superare. Un’organizzazione pensata appositamente per spingere gli investitori a ritentare il gioco.

Insomma, si tratta perlomeno di un circolo vizioso che spinge, con la promessa di guadagni, le persone a investire su qualcosa che non è adeguatamente regolamentato. Sia in questo caso che per tutto ciò che riguarda gli investimenti è sempre bene andare molto cauti e verificare la posizione della Consob nei loro confronti.