Trading, la volatilità aiuta le banche?

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La volatilità del trading aiuta le banche? Da quel che è possibile osservare, di sicuro può dare una mano ai grandi istituti. E la ragione è molto semplice.

Il trading fa guadagnare le banche

Tecnicamente parlando, infatti, le grandi banche hanno potuto contare sui benefici derivanti dalle negoziazioni in ambito di reddito fisso, valute e azioni. Non vogliamo però entrare nell’ambito di tecnicismi troppo difficili da comprendere o gestire.

Ma dobbiamo riconoscere che, sebbene per i possessori di azioni quasi sempre la volatilità non sia qualcosa da apprezzare, il discorso è differente almeno per le grandi banche. La motivazione reale è molto, molto chiara: gli investitori che di solito puntano a determinati prodotti si trovano a voler riorganizzare i propri portafogli.

E dove avvengono queste transazioni? Proprio nelle sale di trading delle banche. È un particolare che spesso i neofiti non conoscono. Ma la dimostrazione del beneficio derivante per le grandi banche dalla volatilità del trading la illustrano i conti pubblicati da istituti come Société Générale, Deutsche Bank e UBS.

Se Crédit Agricole non fosse stata azionista di rilievo in Banco Bpm, avremmo potuto verificarlo anche in base ai suoi conti. L’essere coinvolta nel risiko bancario in atto in Italia in questo momento la pone in una posizione particolare. Sebbene per lei sia anche valido il discorso del peso derivante da alcune uscite straordinarie affrontate. Per completezza d’informazione, dobbiamo anche dire che Crédit Agricole ha deciso, nonostante il suo 19,8% in Banco Bpm, di prendersi del tempo per decidere se aderire all’Opa di UniCredit.

Le conseguenze di specifiche occorrenze

Possiamo però prendere in analisi UBS e i suoi ricavi da negoziazioni su azioni e cambi. Il trading ha infatti generato per l’istituto un aumento del 32% dei suoi ricavi da negoziazioni. Qualcosa che si è poi riflesso anche nell’andamento del titolo della banca all’interno della borsa elvetica di cui fa parte.

Era importante comprendere come ogni cosa, a livello finanziario, sia in grado di influenzarne un’altra. Lo stiamo vedendo anche con i dazi e con la politica commerciale di Donald Trump. La stessa, volente o nolente, si riflette anche sulle criptovalute, e l’andamento di questo mercato ha poi ulteriori influenze su quelli più tradizionali.

Nello specifico del trading su azioni e prodotti simili più classici, il sostegno alle banche viene dato anche, come già sottolineato, proprio dal crescere delle operazioni. Sono tutti elementi che, davanti a un occhio inesperto, possono sembrare irrilevanti. I dati però ci dicono il contrario, sottolineando come il trading possa davvero essere fatto su qualsiasi prodotto e, allo stesso tempo, avere effetti su qualsiasi mercato.