Cina: cresce il PMI ma chiudono le fabbriche

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ECONOMIA-FINANZA-SOLDI

La Cina è così grande che è facile trovarsi davanti a scenari contraddittori, dove alla ripresa della crescita fa da contraltare la chiusura di moltissime fabbriche. Insomma, la crescita c’è ed è innegabile ma non in tutti i settori e questo fa pensare ad una poca omogeneità finanziaria. Le notizie relative all’economia cinese sono state senz’altro devastanti per le borse di tutto il mondo, soprattutto per le economie che dipendono in larga misura dalle importazioni e dalle esportazioni cinesi. Adesso il senso delle cronache finanziarie riferite al contesto asiatico sta cambiando parecchio.

Le ultime notizie parlano dell’indice PMI del settore manifatturiero cinese che è cresciuto ai massimi livelli arrivando fino a quota 51. Superare il livello 50, ricordiamolo, vuol dire che l’economia è in una fase di espansione. Il governo, però, vuole andarci con i piedi di piombo ed ha pensato di evitare che ci s’imbatta di nuovo nella sovraccapacità produttiva.

Per evitare uno scenario di questo tipo si è deciso di chiudere ben 1300 fabbriche che dovrebbero mettere in mezzo alla strada un buon numero di cittadini. Questi lavoratori saranno riallocati? E’ già stata prevista un’alternativa?

L’economia, nonostante questo “inconveniente” crescerà del 7 per cento ma i segnali positivi, così smorzati, hanno lasciato perplessi gli investitori.