Mercati a rimorchio delle riserve cinesi

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L’economia mondiale potrebbe avviarsi sul cammino della ripresa ma basta osservare l’espansione delle riserve valutarie cinesi per capire che c’è qualcosa che non va e che anche questo impero asiatico sta per sgretolarsi di fronte ad una battuta d’arresto. 

Insomma, se la speranza di una ripresa è l’ultima a cedere, adesso, osservando il comportamento della Cina nel mercato valutario, possiamo dirci “disperati”. A sollevare il problema ci ha pensato l’eFinancial News notes che ha spiegato come le riserve valutarie cinesi siano diminuite al punto da essere quasi vicine allo zero.

Che indicazione si può ricavare da questi dati? Semplicemente che siamo lontani dalla ripresa ma per capire meglio la situazione è bene fare una piccola retrospettiva sulle riserve valutarie cinesi.

Nel 1990 le riserve cinesi avevano un tasso di crescita inferiore al 10 per cento. Non eravamo molto lontani dallo scoppio della bolla finanziaria legata al mondo tecnologico che è stata il trampolino di lancio per la seguente recessione.

Quando le riserve hanno ripreso a crescere, circa dieci anni dopo nel 2001, il mondo era prossimo al boom finanziario che avrebbe traghettato il mercato mondiale per gli otto anni successivi a livelli record. I soldi accumulati dai cinesi, in quel caso, sono stati usati per comprare buoni del tesoro americani.

Oggi, dunque, siamo di nuovo sull’orlo della recessione.