Prop trading, le origini

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Parlare di prop trading ci spinge a voler conoscere le origini di questo modo di investire. Le società che lo propongono ormai sono tantissime, ragione per la quale non manca la curiosità di scoprire come funzionassero all’inizio.

Come nasce il prop trading

Non dobbiamo infatti dimenticare che il prop trading ha avuto un vero e proprio boom in questi ultimi tempi, grazie a Internet. Ma una volta era totalmente differente. Facendo un salto indietro nel tempo infatti incontriamo il concetto di prop trading house, che letteralmente contenevano all’interno dei trader che operavano sul mercato. Il sistema di divisione tra le società di prop trading e i trader è più o meno rimasto lo stesso in linea di massima.

I tempi erano però totalmente differenti e ci si trovava in linea cronologica fuoco prima dello scoppio della bolla dei mutui subprime e della grande crisi del 2008. Il prop trading era eseguito da prop traders all’interno delle banche.

Di solito erano operatori particolarmente brillanti che avevano a disposizione un capitale selezionato dalla banca con il quale potevano investire senza troppe regole. Ai tempi questo tipo di professionisti veniva corteggiato con bonus e stipendi incredibili perché capace di portare un guadagno enorme.

La crisi porta alla nascita delle house

Con la crisi le banche si sono trovate costrette a tagliare queste posizioni. Portando a un vero e proprio esodo di questi professionisti verso family offices, hedge funds e in quelle che possibile definire per l’appunto delle prop trading houses. Ovvero società in grado di gestire i propri capitali con infrastrutture hardware tipiche di una classica banca di investimento.

In queste prop trading House è stato poi possibile formare ulteriori trader che venivano lasciati liberi di investire come meglio credevano, ovviamente sotto la supervisione dei responsabili della società i quali mettevano a disposizione connessione terminali per una cifra mensile. A Londra questo fee era spesso pari a 2.500 sterline. Una somma considerevole ma facilmente ammortizzabile dai guadagni che questi esperti la accumulavano.

Qual è la maggiore differenza con il prop trading di oggi? Essenzialmente nella selezione e negli strumenti a disposizione. Un tempo le house mettevano a disposizione sedi fisiche con terminali collegati a Reuters o Bloomberg. Ora tutto ciò non avviene più. Si paga un corso online e si impara a muoversi sul breve termine, nella speranza di ottenere ottimi risultati. Tutto è a carico del trader che vuole imparare, a partire dalla tecnologia fino ad arrivare alle possibilità di trading.

E ancora più importante manca la certezza della formazione, o meglio della sua qualità. Una volta si veniva selezionato in base al proprio curriculum e ai propri studi. E se aveva come insegnanti persone preparate e del settore: oggi non è quasi mai così.