Operation twist: pratica ed effetti

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In questi giorni si sente parlare spesso della Fed e della sua decisione di portare avanti un’operation twist accolta a malo modo dai mercati, soprattutto da quello dei metalli che abbiamo analizzato in un articolo precedente. Offriamo una spiegazione dell’operation twist utile ad interpretare lo scenario economico attuale. Il mercato del rame è stato influenzato dalla nuova operation twist annunciata dalla Fed che dovrebbe ridurre il ricorso al quantitative easing. Andiamo con ordine.

L’operazione twist, storicamente, è stata introdotta dalla FED all’inizio degli anni Sessanta. Praticamente si tratta di un’operazione finanziaria in due step: vendita di titoli del debito a breve termine e acquisto di titoli del debito a lungo termine. 

Vendendo obbligazioni a breve termine se ne riduce il prezzo aumentando di pari passo il rendimento. Acquistando con i proventi di questa operazione i titoli di lungo termine, se ne determina un aumento del prezzo ed una riduzione del rendimento.

Titoli a breve e lungo termine si avvicinano molto in termini di rendimenti e questo particolare dovrebbe contribuire al rilancio dell’economia, in particolare dovrebbero essere da stimolo per l’incremento dei mutui e per il rilancio dei consumi di lungo periodo, per esempio i prestiti per l’acquisto di auto che figurano nell’elenco dei beni durevoli.

Il tutto senza iniettare liquidità nel mercato. Il problema è questa operazione, finora, non ha ottenuto i risultati sperati e appare all’orizzonte lo spettro del quantitative easing, un’operazione che potrebbe far crescere l’inflazione e i prezzi delle materie prime. 

Chi vuole investire nelle opzioni binarie legate al mercato delle materie prime deve seguire da vicino la strategia della Fed, per capire quando e se ci sarà il passaggio al quantitative easing che potrebbe far crescere i prezzi di alcune commodities.