McDonald: l’azienda rallenta ma la tenuta del titolo è assicurata

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McDonald’s ha sempre attirato su di sé pareri contrastanti. All’epoca della contestazione violenta del capitalismo, era un simbolo da distruggere. Adesso, invece è quasi un’icona e la sua forza è stata proprio nella proposta di un prodotto semplice.

L’azienda affonda le radici in un chiosco di hot dog che vagava in California nel 1937. L’idea vera e propria ci ha messo del tempo a decollare ma a metà degli anni Novanta, nel 1994, era talmente gettonata che le performance di McDonald’s non erano nemmeno più contabilizzate. Il successo era tutto nella semplicità della proposta: miliardi e miliardi di hamburger serviti, senza troppi orpelli.

Poi è scoppiata la crisi ed è riemersa la necessità di farsi i conti in tasca. Fino al 2010 i pasti serviti dalla catena più famosa del mondo sono stati ben 247 miliardi e nel 2013 si dice che ci sia la possibilità di arrivare anche 300 miliardi. Eppure la crescita dell’azienda prosegue a rallentatore.

Per tutto il 2012 e da ottobre dell’anno scorso in particolare, siamo stati di fronte ad un calo tendenziale delle vendite che non si registrava dal 2003. Il valore delle azioni, invece, è rimasto inviariato a 1,33 dollari. La borsa, insomma, non sembra aver subito alcuno scossone.