Opzioni binarie: gli stati interessati dalla Tobin Tax

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L’introduzione della Tobin Tax in Europa può avere un effetto importante sul flusso di investimenti indirizzati verso il Vecchio Continente visto che con questa normativa si è deciso d’introdurre una tassa sulle rendite finanziare.

Tutte le attività, comprese quelle di natura finanziaria, devono essere tassate. Questo è il principio enucleato dalla Tobin Tax che prende il nome dal senatore americano che decise in tempi non sospetti di andare ad effettuare un prelievo sulle rendite finanziarie nel suo paese.

Dal primo marzo anche in Italia è stata introdotta questa tassazione. L’Agenzia delle Entrate, quindi, ha provveduto a stilare una black list di paesi con cui non è stato ancora raggiunto l’accordo. È sulla base di questo elenco che possono essere azzardate delle previsioni sullo sviluppo dei flussi di capitale nel nostro paese e nell’UE in modo più generale.

I territori in cui non sono attivi gli accordi relativi allo scambio d’informazioni e all’assistenza sul recupero crediti, sono quelli esclusi dall’elenco seguente: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria.

I soggetti che sono inseriti nella black list dell’Agenzia delle Entrate sono da considerarsi al pari di un “non intermediario”.