Quali sono le conseguenze della vendita di Telecom?

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Come è noto, la cessione di Telecom a Telefonika è ormai cosa fatta. La notizia ha gettato nel caos il Governo e ognuno ha detto la propria. C’è chi ‘piange’ la perdita di italianità della compagnia, situazione simile a quella vissuta nel 2008 nel periodo del passaggio di Alitalia ad Air France. Il Governo Berlusconi, in quel caso, decise di mantenere italiana la compagnia e di far gravare i costi del risanamento sui cittadini. Un problema, quello, rinviato a data da destinarsi, ma quella data è ora imminente dopo anni.

Ma quali sono le reali conseguenze della vendita di Telecom a Telefonika? In primis, vi sono dei rischi dal punto di vista della sicurezza dal momento che la compagnia italiana (o forse ex italiana) possiede alcune informazioni e dati sensibili che non dovrebbero passare in mano straniere. Il Copasir ha espresso una certa preoccupazione a riguardo. In secondo luogo, sono sopraggiunti dei malumori, o meglio dei timori, riguardanti il piano industriale spagnolo potenzialmente contraddistinto da un taglio al personale italiano.

Timori, almeno questi ultimi, probabilmente infondati. Dal punto di vista del mercato, infatti, l’operazione Telecom è un toccasana per le casse e per la salute generale della compagnia stessa. Telefonika, infatti, è una azienda in uno stato ottimo, che regola il traffico di comunicazioni in Spagna e in Sud America, che può benissimo supportare una programmazione espansiva dal punto di vista economico. La Telecom, di contro, versa in una condizione gravissima, tra la vita e la morte. Pensare che nel 2002 valeva 55 miliardi di euro e che ora ne vale solo 7,5.