Benzina: pompe KO per colpa della Siria

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Riepilogando la situazione internazionale: la Siria sta per essere attaccata dagli Stati Uniti che hanno cercato invano l’appoggio della Francia e del Regno Unito. La Siria produce un terzo del petrolio venduto su scala internazionale tanto da incidere sul costo del greggio. La Siria sta aspettando, come i mercati, di conoscere le sue sorti. Sarà invasa dall’America o si tenterà la strada proposta dal presidente francese? L’America ha detto di voler intervenire prima possibile ma il Parlamento inglese si è opposto ad un dispiego di forze militari e Hollande ha ribadito l’importanza di provare prima una soluzione politica.

Il prezzo del petrolio, in prima battuta, è cresciuto fino a raggiungere il record storico, poi si assistito ad un nuovo calo del costo del greggio al barile ma adesso, almeno in Italia, i carburanti riprendono a costare un occhio della testa. Probabilmente anche il calo del consumo di petrolio ha influito su questa situazione.

Fatto sta che la benzina verde, mediamente, è venduta a 1,880 euro al litro. I distributori ENI hanno deciso di aumentare di un centesimo il costo di diesel e benzina. La Q8 e la Shell, invece, hanno provveduto ad un ritocco più contenuto di 0,5 centesimi. La preoccupazione maggiore, tuttavia, è nella possibile introduzione di una nuova accise, ancora in discussione al Governo.