Mercati: la Siria spaventa tutti

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I mercati globali, in questo momento, stanno risentendo della decisione degli Stati Uniti d’intervenire al più presto in Medioriente. Gli States, intanto lanciano l’allarme sul tetto del debito che potrebbe essere raggiunto con un mese e mezzo d’anticipo lanciando una crisi di liquidità importante. 

In Medioriente sembra arrivata l’onda lunga delle tensioni egiziane e la situazione, già molto tesa, è precipitata in Siria. L’America ha colto la palla al balzo dicendo di non voler andare avanti a lungo con questo paese: presto sarà deciso un intervento. Una nuova guerra? L’ipotesi manda in tilt i mercati che perdono quota da Tokyo all’Italia.

Nel nostro paese Milano soffre sotto i colpi delle banche, tra cui ad esempio Ubi, le cui sofferenze legate all’ospedale romano IDI sembrano rappresentare il top della dequalificazione del debito. L’Italia, anche per la poca stabilità del governo, ha perso appeal a livello internazionale.

L’ultima asta del Tesoro ha registrato un inaspettato calo della domanda ma soprattutto i rendimenti dei Ctz sono rimasti incollati ai livelli di giugno. Il rendimento dei titoli decennali tricolore, poi, è schizzato fino al 4,4 per cento. Molto importante, comunque, per tutti i listini, la questione americana del debito sollevata dal segretario Law. Il tetto raggiunto già a metà ottobre.