Downgrade dell’Italia ed effetti sull’euro

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L’inizio del fine settimana è stato scandito da una notizia che ha fatto infuriare i politici italiani: il downgrade del nostro paese voluto da Moody’s. La decisione dell’agenzia di rating ha determinato un incremento dello spread.

Il differenziale tra i nostri titoli di stato e quelli tedeschi è schizzato alle stelle dopo la decisione dell’agenzia Moody’s di declassare l’Italia. A mettere a rischio la situazione economica del nostro paese, secondo la nota diffusa Oltreoceano, ci sarebbero da un lato l’instabilità politica e dall’altra i rischi di contagio con Spagna e Grecia.

Non solo, il downgrade deciso da Moody’s che ha ridotto di due notch il rating tricolore portandolo al livello Baa2, , ha determinato l’incremento del rendimento dei titoli di stato ed ha influito anche sulle performance dell’euro.

La moneta unica ha aperto le contrattazioni negli Stati Uniti con un forte ribasso rispetto al dollaro e allo yen che gli investitori considerano beni rifugio rispetto alla moneta del Vecchio Continente. L’incertezza sulla situazione italiana ha influenzato l’euro che è sceso a 1,2181 dollari. Il minimo raggiunto due anni fa era 1,2166.

Dopo l’annuncio del downgrade l’euro si è mantenuto stabile, leggermente al di sopra del llivello minimo ma soltanto perché le aste sui titoli a medio e lungo periodo sono andate abbastanza bene.