Ferro in ripresa nel giro di due giorni

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Il mercato dei metalli è molto complicato, messo in crisi e poi pompato da una serie di decisioni politiche che influiscono sulla quantità e sulla qualità della produzione. Ecco cosa è successo negli ultimi giorni. 

Ogni volta che parliamo dell’industria dei metalli, dobbiamo necessariamente parlare della Cina che ha attraversato ed attraversa un momento di crisi economica, o meglio, sembra che la sua crescita sia rallentata e questo rende instabile tutto il panorama finanziario asiatico ed internazionale

Di fatto però, la Cina ha reagito in pochissimo tempo, decidendo di ripartire nella crescita dedicandosi alle infrastrutture: autostrade, strade, ponti e tutto ciò che comporta l’uso dei metalli. L’effetto? In poco più di due giorni le quotazioni del ferro hanno recuperato il 16 per cento.

Il mercato cinese, come spiegano gli analisti, costituisce il benchmark per tutto il resto del mondo. Quindi si guarda con apprensione al rally dei prezzi che è stato inaugurato lunedì, all’avvio della settimana finanziaria. Il primo salto in avanti è stato del 6,7 per cento ed è il più forte che si sia registrato nell’ultimo periodo.

Le quotazioni del ferro, quindi, sono arrivate a superare la cosiddetta “soglia record” di 100 dollari a tonnellata. Le contrattazioni di ieri hanno chiuso con il ferro a 100,20 dollari per tonnellata, un livello raggiunto solo il 22 agosto scorso.