Immobiliare: si combatte l’affitto in nero

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L’affitto in nero, spesso, è usato nel settore immobiliare come strumento per accelerare le pratiche di locazione delle case, evitando d’indugiare in una burocrazia che scoraggia inquilini e proprietari, o meglio li scoraggiava, visto che adesso c’è la cedolare secca.

L’affitto in nero, quello che evita la registrazione del contratto presso l’Agenzia delle Entrate, è molto diffuso ma è altrettanto illegale. I proprietari, in genere, usano questo strumento dicendo di offrire contratti a prezzi inferiori alla media.

Con la cedolare secca, però, si riesce a risparmiare molto. Il decreto legislativo numero 23 del 2011, infatti, consente a chi ha un contratto d’affitto irregolare, di registrarlo ottenendo delle agevolazioni sul fronte fiscale. L’inquilino che voglia approfittare di questa opportunità deve presentarsi dagli avvocati dell’Unione Inquilini e denunciare il proprietario. In più deve presentare dei documenti in grado di attestare il proprio domicilio, quindi deve presentare una copia del bonifico del canone mensile corrisposto al proprietario per la locazione dell’immobile e poi le bollette delle utenze, almeno una, intestate all’inquilino.

Si ottiene così la possibilità di avere un regime fiscale agevolato, di avere l’applicazione di un canone annuo pari al triplo della rendita catastale e per un periodo di 4 anni, a partire dalla data della registrazione, con la possibilità di estendere tale periodo per altri quattro anni.