Italia: Eni rinunci all’asset portoghese

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Rinunciare agli asset meno remunerativi è un modo per restare in corso nel proprio settore economico d’appartenenza. Ecco perché non è condannabile la decisioni dell’Eni di lasciare il 6,7 per cento delle azioni di Galp. 

L’Eni di Scaroni, al centro dell’attenzione dopo il famoso servizio di Report, in questi giorni mette a segno un importante successo: cede il 6,7 per cento delle azioni della controllata portoghese Galp portando nelle casse dell’azienda ben 677 milioni di euro.

Si chiude così, con questi numeri, l’accelerated bookbuilding che ha ridotto ancora la quota Eni nella società energetica portoghese. L’operazione non è stata assolutamente malvista, considerando che il titolo del Cane a sei zampe ha tenuto bene in borsa.

La cessione del pacchetto Galp rientra nella più ampia strategia definita dall’azienda di cessione degli asset meno remunerativi. Per lo scambio fisico di azioni e denaro, però, bisogna aspettare ancora qualche giorno. Il 5 giugno, infatti, è stato stabilito che i titoli Galp nelle mani dell’Eni saranno consegnati agli investitori istituzionali che hanno chiuso la contrattazione con successo e nello stesso momento saranno irrorate le casse dell’azienda di Scaroni.

I titoli della Galp sono stati ceduti al prezzo di 12,22 euro per azione. Un’ottima quotazione che rende merito alle capacità commerciali di Eni.