L’effetto di Cipro sul mercato valutario

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Il salvataggio di Cipro ha avuto un’importanza fondamentale a livello politico ed economico ma ha configurato un disastro finanziario e una possibile volatilità del settore ForEx.

L’Unione Europea ha deciso, per la prima volta nella sua storia di organismo solidale, di accompagnare l’erogazione del fondo di 10 miliardi di euro per Cipro, con la richiesta all’amministrazione di Nicosia di varare delle riforme fiscali. La più eclatante, perché discutibile anche da parte degli investitori esterni, è quella legata ai prelievi sui conti deposito.

I risparmiatori che in questi anni hanno pensato di mettere da parte soldi in quel di Cipro, adesso, potrebbero vedere ridursi del 10 per cento il loro gruzzoletto, da un giorno all’altro. La stabilità politica di Cipro è salva, su questo non c’è dubbio, ma l’euro, in tutta la storia che stiamo raccontando, potrebbe uscirne parecchio indebolito.

È chiaro che il Vecchio Continente, in questo momento, non può perdere nessuna pedina del suo scacchiere geopolitico ma non può nemmeno spalmare le richieste di adeguamento finanziario di un paese, sulle tasche dei consumatori.

L’effetto ribassista della questione, sulla moneta unica, era praticamente scontato, con ripercussioni legate sia ai mercati americani, sia a quelli asiatici. Le pressioni sull’euro e la sua impossibile risalita, saranno l’aspetto caratterizzante delle prossime settimane, questa è la previsione di Rabobank.