UE: cos’è l’Union Banking

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Ogni volta che siamo davanti ad uno scenario di crisi, sentiamo ripetere il mantra dell’unione monetaria che dovrebbe essere la conditio sine qua non andare avanti. Se n’è tornato a parlare in occasione di Cipro. 

Prima che Cipro rifiutasse la proposta, alla fine di marzo, sia l’Unione Europea, sia la BCE, sia il FMI, erano d’accordo a consegnare nelle mani del governo cipriota, qualcosa come 10,5 miliardi di euro, con l’impegno del governo stesso a trarre gli altri soldi necessari al salvataggio dell’isola, tramite il prelievo forzoso sui conti deposito. Da questo prelievo dovevano essere tirati fuori circa 13 miliardi di euro.

Il prelievo forzoso, per ottenere il risultato economico sperato, dovrà “tassare i depositi bancari superiori ai 100.000 euro che sono il 60 per cento dei rendimenti che, molto probabilmente saranno convertiti in azioni e obbligazioni.

Al di là dell’accettazione dell’accordo è necessario predisporre un meccanismo di vigilanza unica sulle banche. La nuova Union Banking, quindi, serve proprio a questo, ad assicurare un sistema di garanzie a tutti i paesi in modo che i creditori non siano coinvolti nei bailout com’è avvenuto a Cipro.

L’Union Banking è fortemente voluta dalla BCE che per definire i dettagli del progetto vuole comunque aspettare di conoscere le decisioni di Cipro a riguardo.