I bancari soffrono ancora

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In Europa oggi come in America circa cinque anni fa, le banche sono alla radice della crisi economica. Il sistema degli istituti di credito, purtroppo, non è affatto solito e si va avanti con numerose iniezioni di liquidità e ricapitalizzazioni delle banche. 

Adesso è arrivato il momento di vederci chiaro, anche perché, dall’andamento dei titoli delle banche, spesso, dipende anche quello degli indici generali. In più, almeno per l’Italia, c’è da valutare quello che sta succedendo ad Unicredit. Ma partiamo da una visione “generale”.

Un gruppo bancario europeo, alla fine della settimana scorsa, ha annunciato sofferenze raddoppiate nel secondo trimestre dell’anno, sofferenze che ammontano a 367 milioni di euro. In tutta la seconda parte dell’anno, ha aggiunto, cresceranno i crediti ineseguibili.

Una dichiarazione molto sincera che orienterà le scelte degli investitori sia in relazione a questo gruppo bancario, sia all’indirizzo di tutto il sistema creditizio europeo. In questo settore sta succedendo qualcosa di strano anche ad Unicredit che adesso deve fare i conti con la “giustizia americana”.

E’ stata avviata infatti, un’indagine che coinvolge il Ministero del Tesoro a stelle e strisce per capire se effettivamente Unicredit ha violato l’embargo con l’Iran. Sembra che tramite una banca controllata tedesca, acquistata circa 7 anni fa, Unicredit sia entrata in un terreno illecito.

Cosa ci si può aspettare da questo titolo?