La salute delle banche italiane

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Il sistema economico e finanziario di un paese si regge spesso sulla salute del sistema creditizio. Basta pensare che la grande crisi che stiamo vivendo è stata originata da una bolla finanziaria ed oggi, la Spagna, sta vivendo una crisi molto simile a quella dell’America del 2005.

Secondo Goldman Sachs la ripresa dell’Italia dovrebbe iniziare già nel 2013 visto che il nostro paese ha finito  un ciclo economico, ha toccato il fondo ed ora può soltanto rimbalzare. Monti analisti sono convinti che la riprese arriverà molto più tardi.

Per cercare di trovare una direzione agli investimenti, allora, alcuni analisti hanno provato a fiutare la salute delle banche tricolore ed è stato redatto un rapporto presentato durante il convegno Aiaf a Milano dal vice direttore della Banca d’Italia, Fabio Panetta.

Il primo elemento che ha messo in evidenza Panetta è la riduzione del credito bancario che nel 2013 potrebbe contrarsi ancora anche se ormai il peggio sembra essere passato. In realtà i bassi tassi d’interesse, la contrazione del credito, i costi elevati dei fondi all’ingrosso e le perdite sui crediti, sono tutti elementi che influiscono sulla redditività delle banche già ai livelli minimi.

Secondo Panetta, quindi il secondo tema da vagliare dopo il credito bancario è l’eccesso di capacità produttiva che potrebbe influire sui costi e sulla struttura distributiva.