La fine del ciclo rialzista dell’oro

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Nei momenti di crisi la corso all’oro è l’elemento caratterizzante del mercato e in quest’anno sono state molte le banche centrale e i governi che hanno deciso di ampliare la loro dotazione di lingotti. Basta pensare alle notizie che sono arrivate dalla Cina e dall’India. 

Molti broker consigliano per il 2013 d’inserire nel proprio portafoglio d’investimenti qualcosa che si lega direttamente o indirettamente (come le opzioni binarie che operano sui titoli quotati in borsa) al mercato azionario perché per l’anno prossimo si prevede un trend speculativo dal quale guadagnare un po’.

In realtà un’investimento che è sempre sicuro, questo lo sentiamo dire da tanti analisti, è l’oro che si configura come bene rifugio per eccellenza e che in questi ultimi mesi ha raggiunto cifre record. Eppure a tutti quelli come l’Union Bancaire Privée e la Mps Capital Service che prevedono che il prezzo dell’oro raggiunga e superi i 2000 dollari l’oncia, oggi risponde la Goldman Sachs con una prospettiva “contraria”.

Secondo la banca d’affari americana, in futuro il prezzo medio dell’oro non crescerà secondo le previsioni, anzi il 2013 sarà l’anno di conclusione del trend rialzista del metallo giallo che nel 2014 potrebbe essere scambiato addirittura per soli 1750 dollari l’oncia.

BNP Paribas si aspetta invece un calo delle quotazioni dell’oro, ma soltanto a partire dal 2014.