La crisi in Europa non è finita

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Mentre tutti cercano di capire se la fantomatica ripresa economica inizierà nel secondo semestre del 2013 o direttamente l’anno prossimo, c’è chi a questa ripresa non ci crede per niente e spiega che la crisi, in Europa, non è mai finita. 

A parlare, questa volta è Wolfang Münchau dalle colonne del Financial Times che accusa l’Europa di essersi adagiata troppo sugli allori, creando l’unione bancaria ma poi trascurando di lavorare sull’unione politica del Vecchio Continente. Si scopre così che il peggio non è passato.

Il primo punto toccato dall’editorialista è proprio quello dello sforzo per l’approvazione di una legislazione unica sulla regolamentazione finanziaria. L’Europa, sta spingendo molto sulla disciplina della finanza ma non ha più preso per le corna il toro dell’unità bancaria.

Questo vuol dire che nel breve periodo la Francia e la Germania si sono cautelate proteggendo l’attività di trading della loro banche ma non hanno promosso questa stessa azione attraverso l’unione interbancaria. Così, quest’ultima, resta efficace ancora e soltanto a livello nazionale per tutti gli aspetti più rilevanti.

Il ruolo della BCE è stato ben definito e sarà infatti la Banca Centrale a supervisionare il settori bancario, ma non c’è una comunione d’intenti su conti e depositi. In più c’è da considerare che ci sono anche molte banche in bilico – basta pensare a MPS – e la ripresa economica è claudicante. Siamo davvero alla fine della crisi?