I problemi occupazionali degli USA

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Gli Stati Uniti stanno combattendo con il fiscal cliff da dicembre ma sotto gli occhi degli analisti ci sono finiti anche i dati sull’occupazione, o meglio, i dati sulla disoccupazione che sta toccando livelli record. Ecco che il traguardo della piena allocazione delle risorse si fa più lontano. 

Gli editorialisti del Financial Times, in questi giorni, si sono concentrati parecchio su quel che sta succedendo in Europa dove la crisi delle banche e una debolissima unione bancaria, non portano benefici concreti alla salute delle finanze del Vecchio Continente.

Eppure dall’altra parte dell’Oceano le notizie non sono migliori riguardo, ad esempio, l’occupazione. I posti di lavoro messi a disposizione in USA vanno avanti ad un ritmo abbastanza lento e – considerando il calcolatore di posti di lavoro del Progetto Hamilton – si scopre che per tornare alla piena occupazione, a questi ritmi, sarà necessario aspettare fino al 2020.

Una previsione che nasce dai dati attualmente disponibili: 12,3 milioni di americani disoccupati, l’economia in una fase di rallentamento e la popolazione che continua a crescere, così che ogni mese ci sono almeno 88 mila nuove persone che cercano un lavoro.

Il divario occupazionale sarà colmato quindi, non prima di nove anni di duro lavoro. Accorciare i tempi si può, ma soltanto a patto di dare una spinta alla crescita.