L’incertezza politica pesa sulla borsa

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Molti ironizzano sulla coincidenza tra il tempo di carnevale e il tempo elettorale nel nostro paese ma gli occhi della politica internazionale ed europea sono effettivamente puntati sul nostro paese che sta per arrivare alle urne. 

Pronti, scheda elettorale alla mano e buoni propositi in testa, gli italiani stanno per entrare nelle urne elettorali. Piazza Affari, da tempo, è stata sottoposta al test “elezioni” per capire cosa pensano gli investitori dell’uno o dell’altro risultato. Ci si chiede cioè se per i mercati sia più proficua la conferma di Monti che ha già dimezzato lo spread in un solo anno di governo, oppure se la discontinuità possa essere la scelta più efficace per il consolidamento economico del Belpaese.

In tutta questa storia, resta l’incertezza politica. Al di là delle opinioni degli investitori, i sondaggi sono molto altalenanti e non è detto che uno dei “candidati” alla presidenza del Consiglio, in effetti, ottenga la maggioranza con il suo partito.

Questa incertezza politica – com’è naturale che sia – si sta traducendo in un’incertezza finanziaria: le giornate negative per piazza Affari si susseguono e sono soprattutto i titoli bancari ed industriali a metterci lo zampino. L’indice FTSE Mib perde il 2,75 per cento e contribuiscono alla flessione i cattivi risultati di Fiat, Finmeccanica e Unicredit.

L’incertezza politica spinge di nuovo in alto lo spread che adesso si assesta intorno ai 280 punti base con un rendimento dei titoli decennali prossimo al 4,46%.