Forex: quale politica monetaria per l’Europa?

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Mario Draghi, di ritorno dal G20, ne ha approfittato per ribadire che in tutta l’Eurozona è necessario che i paesi riducano la spesa pubblica, che lavorino per aggiustare il mercato del lavoro e non solo. Ma a livello monetario, come si muoverà l’UE?

Draghi sa benissimo che la salute monetaria del Vecchio Continente dipende dalla forza delle riforme che i singoli stati saranno in grado di fare. Questo non vuol dire che l’Europa si sta preparando per una nuova guerra valutaria, anche perché non se ne vede nessuna all’orizzonte. Piuttosto l’UE deve rimettere in ordine l’economia reale.

Nel discorso che Mario Draghi ha tenuto di fronte al Parlamento Europeo, ha ribadito qual è il ruolo della BCE, ovvero promuovere le riforme strutturali necessarie per la ripresa economica. Un passaggio cruciale verso l’unione fiscale.

Sicuramente nel futuro prossimo i tassi d’interesse resteranno sui livelli più bassi e sarà implementato il Meccanismo di Risoluzione Unico grazie alla nomina di un autorità garante che avrebbe i seguenti compiti: rispondere tempestivamente e in modo imparziale alle decisioni dei paesi dell’UE evitando gli scontri tra politiche differenti; elaborare una strategia dei costi di risoluzione evitando che le spese dei consumatori aumentino in modo troppo netto; supervisionare il sistema di risoluzione e contribuire all’interruzione del circolo vizioso tra banche e debito pubblico.