Exxon va in Kurdistan

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Si chiama Exxon Mobil, si legge: azienda attiva nell’estrazione del petrolio. Capire i movimenti di quest’azienda vuol dire essere informati sui flussi petroliferi mondiali ed avere la possibilità di fare trading sul titolo.

Exxon Mobile investe oggi nella regione autonoma del Kurdistan ed ha lasciato il Sud dell’Iraq con le sue trivelle. Entro la fine dell’anno, quindi, dovrebbero essere costruiti nel nuovo territorio d’investimento, i primi pozzi esplorativi.

Al momento si tratta di un’indiscrezione confermata da poche notizie ufficiali. Per esempio nelle relazioni della Exxon con Baghdad c’è stato un raffreddamento dei rapporti confermato da più parti. A dirlo sono soprattutto i funzionari del dipartimento USA.

Il problema dell’attrito è legato al fatto che la Exxon “ha fatto arrabbiare” il Governo iracheno nel novembre del 2011, quando ha definito con la Erbil ben sei contratti finalizzati all’attivazione di altrettanti blocchi petroliferi.

Questa operazione è stata usata come esempio anche da altre aziende, tra le quali spiccano sicuramente la Chevron, la Total e la Gazprom Neft. Accordi del tutto legali ma inaccettabili per Baghdad. Il governo iracheno, infatti, considera illegale ogni accordo che viene concluso con una compagine curda in via esclusiva.

Aveva già detto di voler cacciare la Exxon e oggi sembra arrivata al punto massimo.