Italia: la corruzione riduce la competitività

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In apparenza, la notizia relativa al posizionamento dell’Italia nella lista dei paesi più corrotti del mondo, non dovrebbe tangere l’attività finanziaria, invece, come effetto, ha quello di diminuire la fiducia degli investitori nel nostro paese. Il paragone è molto semplice. 

L’indagine di partenza. Il punto di partenza è un’indagine sulla corruzione percepita. L’Italia, in questa speciale classifica, sarebbe al sessantanovesimo posto, praticamente ex equo con il Ghana e la Macedonia.

Il nostro paese, dunque, non è in buona compagnia e questo potrebbe presto portare ad una riduzione degli investimenti. Il fatto è che se c’è corruzione sono sempre meno gli investimenti che arriveranno dall’estero.

Un quadro preoccupante che ha messo sul chi va là anche il ministro della Giustizia, la quale, collaborazione con Patroni Griffi (PA) e con la Cancellieri (Interno), ha pubblicato il libro bianco sulla corruzione interna.

Peccato che nel documento non siano indicati dei parametri di valutazione, utili a sapere se la situazione è destinata a peggiorare o migliorare nel breve periodo.

Per esempio, secondo il Corruption Perception Index, il CPI, l’Italia è a 3.9 punti, mentre la media definita dall’Ocse è del 6.9. La scala di riferimento è quella decimale. Il livello 10 è quello che indica l’assenza di corruzione.

Stando a questo rapporto, chi investe in opzioni binarie può avere un’idea per interpretare i flussi d’investimenti esteri nel nostro Paese.