Italia: crisi dei consumi e delle importazioni

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L’Italia, è forse inutile dirlo, sta attraversando il periodo economico più difficile della storia repubblicana e il fatto è che l’uscita dalla crisi continua ad allontanarsi e nessun governo ha la ricetta giusta per riprendere le redini dell’economia tricolore. 

Il monito, l‘attenzione alla situazione drammatica vissuta dai cittadini e dalle aziende soprattutto, è arrivato da Giorgio Squinzi di Confindustria che parla della crisi del settentrione italiano che potrebbe portare tutto lo Stivale nel baratro. La rigidità fiscale, l’alto costo del lavoro e tanti altri “piccoli” elementi, soffocano le aziende.

Alla fine gli effetti si vedono sia nei consumi che nella bilancia commerciale. L’Istat, per esempio, ha spiegato che nel mese di marzo sono cresciuti del 2 per cento soltanto i consumi alimentari, trainati dalle festività pasquali mentre sono crollati i consumi dei beni non alimentari. A perdere terreno è stato soprattutto il settore dell’abbigliamento, mentre hanno tenuto bene i titoli tecnologici e l’informatica.

Per quanto riguarda la bilancia commerciale del nostro paese, la situazione non è meno drammatica, visto che c’è stato un calo delle esportazioni, forse dovute alla potenza della moneta unica, ma c’è stata anche una flessione delle importazioni che al contrario non era stata messa nel conto economico.