Opzioni binarie: in Italia le aziende sono sfiduciate

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L’America per capire se l’economia sta effettivamente ripartendo, non usa soltanto indicatori oggettivi come il prodotto interno lordo, il volume delle importazioni, la bilancia commerciale e via dicendo, ma sfrutta anche il sentiment.

Il sentiment dei consumatori e delle imprese è un must in America dove l’amministrazione sa che il rilancio dell’economia deve essere sostenuto dal rilancio dei consumi. E i consumi crescono nella misura in cui la popolazione crede che l’economia andrà sempre meglio. Non è un cane che si morde la coda, né un circolo virtuoso, ma soltanto una considerazione basata su anni di analisi.

Anche in Italia si adotta una strategia simile attraverso l’analisi del sentiment delle aziende. Confcommercio, per esempio, è andata a chiedere alle imprese italiane cosa prevedono per il 2013 e il risultato non è stato molto felice.

Infatti, secondo il 42 per cento degli investitori, il 2013 sarà ancora peggiore del 2012. Una buona fetta d’imprenditori, quindi, la pensa come Draghi che ha rimandato il risveglio dell’Europa dal torpore della crisi, all’inizio dell’anno prossimo. Il 52% degli intervistati di Confcommercio ha anche detto che il 2013 sarà come l’anno scorso, non cambierà molto e quindi non andrà bene.

Soltanto il 6 per cento delle imprese, che poi rappresentano un’esigua minoranza, spera e crede che il 2013 sarà l’anno del miglioramento economico italiano.