Le Borse reagiscono male alle parole della BCE

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La BCE presenta il suo bilancio, pubblica i dati relativi agli stipendi dei manager e poi spiega che tra tutti i paesi delle zone periferiche dell’UE, quello che è stato maggiormente aiutato in due anni, è l’Italia. La notizia impensierisce i mercati e Piazza Affari crolla. 

I mercati, nella giornata della pubblicazione del bilancio dell’UE, si presentano molto nervosi. Quasi tutte le piazze finanziarie avviano le loro contrattazioni in territorio negativo e non sembrano dare indizi sul miglioramento di giornata.

Le due notizie che sembrano condizionare gli scambi sono quella delle FED e quella della BCE. La Federal Reserve americana ha deciso d’interrompere gli stimoli per l’economia americana, quindi ha deciso di dare un taglio nel breve periodo al quantitative easing.

Dalla BCE, invece, oltre ai dati del bilancio della Banca Centrale, arriva una considerazione sul PMI europeo che è in calo dai 48,6 punti di gennaio, ai 47,3 punti di febbraio. I listini europei non hanno preso bene nemmeno la notizia relativa alla ripartizione dei fondi, da cui risulta che il paese più “aiutato” è l’Italia.

Così succede che il Ftse 100 di Londra ha ceduto anche l’1,75%, il Dax tedesco ha perso l’1,95%, mentre il CAC 40 di Parigi ha fatto segnare il -2,08% e l’Ibex madrileno ha perso l’1,74%. Piazza Affari, la peggiore di tutte, cede addirittura il 3,03%.