Twitter sta per sbarcare a Wall Street

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Mancano 24 ore. Si avvicina, dunque, il grande giorno. Le azioni di Twitter a Wall Street andranno in vendita a partire da domani giovedì 7 novembre, ma la forchetta di prezzo sarà stabilita già in queste ore.

Il Social Network sbarca a Wall Street, il celebre sito di microblogging fondato nel 2006 dall’Obvious Corp, la società di San Francisco che faceva capo ai tre 30enni californiani Jack Dorsey, Evan Williams e Biz Stone.

Le cifre

Twitter arriva dunque in Borsa contando ben 232 milioni di utenti e guadagni per 422 milioni di dollari ma l’obiettivo dichiarato è quello di raddoppiare il suo fatturato entro due anni, nel 2015. La decisione di quotarsi con il simbolo TWR sul New York Stock Exchange e non al Nasdaq (dove vi sono Google o Facebook ad esempio), si configura come un’importante vittoria per il listino americano, che negli ultimi due anni ha attratto a sè società tecnologiche quali ad esempio LinkedIn e Pandora. Quasi un riscatto della old economy dal momento che la quotazione dell’uccellino azzurro è la maggiore Ipo tecnologica degli ultimi tempi: tra i 23 e i 25 dollari la forchetta di prezzo stabilita nei giorni scorsi, fatto che potrà far salire la valutazione del gruppo californiano fino a 17 miliardi di dollari.

A condurre l’offerta pubblica di azioni (Ipo) di Twitter è stato chiamato Anthony Noto, analista famoso all’epoca della prima Bolla Internet per aver raccomandato dot.com con valutazioni da capogiro fino a poco prima del loro crollo. L’operazione, è infatti tutto tranne che sicura. Per una serie di motivi. Nonostante i successi del sito di microblogging, che vanta iscrizioni illustri come quella di Papa Francesco e Barack Obama, il grosso punto di domanda è su come la società guidata dal ceo Dick Costolo possa trasformare questa popolarità in un business redditizio.