Forex: in Francia si pensa al bonùs

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L’euro è troppo forte e tutte le economie che risultano in crisi, sono danneggiate dalla moneta unica. In questo momento, infatti, l’euro è anche molto forte e gli investimenti nel Vecchio Continente sono calati di molto.

Ecco allora che sembra provvidenziale e ben accetta la proposta di due professori italiani, Massimo Amato che insegna storia delle crisi finanziarie ed è un filoso di 48 anni e Luca Fantacci che di anni ne ha 40 e insegna storia e scenari economici internazionali alla Bocconi.

Questi due professori, insieme al sindaco socialista della città di Nantes In Bretagna, hanno l’intenzione di mettere in circolo una moneta locale. Si chiamerà probabilmente bonùs e sarà complementare all’euro.

Qualcuno, in Italia, ci ha già provato con un esperimento simile, a far decollare una moneta parallela a quella vigente, ma senza successo. Qual è dunque l’obiettivo di questi professori in Francia? Il fine ultimo è risolvere la questione dei debiti che la pubblica amministrazione ha contratto con le aziende.

L’uso del bonùs è quindi pensato per i lavoratori, per le imprese e per coloro che erogano o fruiscono i servizi pubblici. Un modo di compensare e stabilizzare gli acquisti eliminando sia debiti che crediti. Insomma, il fine ultimo è il pareggio del bilancio, i conti a zero.