Il prossimo stato in crisi è la Francia

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Secondo una recente analisi dell’Economist, il prossimo paese che dovrà affrontare la recessione sarà la Francia che è considerata oggi, insieme alla Germania, uno dei capisaldi dell’UE e del mercato europeo.

L’Economist ha deciso di affrontare in modo deciso la questione della Francia definendo il paese oggi guidato da Hollande, una bomba ad orologeria. Se questo paese, considerato cruciale nell’assetto economico dell’Eurozona, entrerà in crisi, le ripercussioni potrebbero interessare tutti gli stati membri.

Il problema della Francia, tra l’altro, all’Economist sembra ancora più grave di quello del Portogallo, della Grecia, della Spagna e dell‘Italia.

Secondo il settimanale economico, la Francia ha compiuto almeno due passi falsi: il primo è stato battersi con le unghie e con i denti per il rafforzamento dell’euro e si sa che una moneta forte deprime parecchio gli investimenti esteri.

Il secondo passo falso di Hollande è stato mettersi contro Angela Merkel proponendo un fondo Salva Stati permanente. Il tutto senza fare risparmi sui costi ma aumentando al contempo la spesa pubblica. Un comportamento che è costato alla Francia anche la perdita della competitività rispetto alla Germania.

E’ emblematico il costo della prima manovra finanziaria di Hollande: 30 miliardi di euro in due anni, 20 miliardi dalle nuove tasse e solo 10 miliardi dai tagli alla spesa pubblica.