Investimenti: dove vanno adesso i soldi

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Se l’Europa, fino a che la crisi è stata imperante, non rappresentava un terreno d’investimento solido, figuriamoci i paesi emergenti che hanno sempre avuto problemi di natura politica e finanziaria. Come detto più volte, politica e finanza vanno di pari passo. 

Se la situazione politica di un paese non è chiara e non è stabile, è molto facile che a farne le spese siano i mercati dove l’instabilità politica si traduce in instabilità finanziaria. E’ proprio la scarsità di garanzie politiche che ha convinto gli investitori internazionali a cercare terreni d’investimento più remunerativi dei paesi emergenti.

E nel cercare un nuovo obiettivo, non poteva non saltare all’occhio la situazione americana. Negli States è iniziata la ripresa e il mercato appare molto stabile, anche grazie alla stabilità politica garantita dalla presidenza di Barack Obama.

I dati relativi al cambio di rotta degli investimenti internazionali, sono stati raccolti da Bloomberg. Nel 2013, questo è il riepilogo, i fondi d’investimento americani hanno raccolto complessivamente 95 miliardi di dollari d’investimento a fronte di vendite pari a 8,4 miliardi di euro.

In più, l’indice S&P 500 è stato capace di crescere del 70 per cento in più rispetto agli indici omologhi dei mercati emergenti. La stabilità del mercato ha poi completato l’opera rendendo il mercato americano “migliore” rispetto a quello cinese, a quello brasiliano, a quello indiano e a quello russo.