Sui cereali la tensione non rallenta

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Nei giorni scorsi abbiamo parlato della tensione generata per il mercato dei beni alimentari dove si è registrata una certa tensione riguardo il prezzo dei cereali.

Il quadro socio-economico e ambientale, fa presagire una nuova crisi alimentare, un po’ come quella che gli analisti spacciano per certa dal 2008. Stavolta però c’è in ballo una siccità molto forte che sta colpendo gli Stati Uniti.

Una forte carenza d’acqua come non se ne vedevano dal 1956. Il che vuol dire che i cereali che saranno prodotti quest’anno sono davvero meno di quanto preventivato. Di recente anche dal Ministero dell’agricoltura russo sono arrivate delle revisioni al ribasso sui raccolti di cereali, sia per le coltivazioni russe che per quelle kazakhe.

In particolare sembra che si produrrà il 5,9% in meno di cereali  pari a 85 milioni di tonnellate. Questo perché la siccità sta mettendo sotto pressione anche l’Asia centrale. L’allarme quindi è sui prezzi, che con minori quantità di prodotti in circolo e una richiesta sempre elevata, potrebbero aumentare in modo importante.

Per questo motivo, il ministro dell’agricoltura russo, nella speranza di tranquillizzare gli investitori, ha annunciato che la Russia ha delle riserve abbastanza cospicue di grano da evitare un incremento dei prezzi interni.