Banche: troppo elevati i costi dei conti correnti

Spread the love

conti

Le banche, a livello economico, sono le vere protagoniste “in negativo” della crisi che si sta vivendo a livello planetario. Se c’è qualcosa che non va nella nostra società, insomma, è colpa delle banche. A parte la veridicità delle accuse, certo è che adesso anche i correntisti hanno iniziato a lamentarsi. Tramite due associazioni di consumatori, Adusbef e Federconsumatori, si è scoperto che i conti correnti hanno dei costi troppo elevati per i cittadini che cercano strumenti snelli e poco esosi per la gestione dei consumi di tutti i giorni. Nonostante la Banca d’Italia rilevi dei prezzi di prodotti creditizi più bassi che in passato, le associazioni dei consumatori fanno calcoli diversi.

Per esempio, per mettersi in regola con il pagamento dell’Imu, molti correntisti degli istituti di credito nostrani, pagano anche 10 euro, ma se il pagamento arriva dopo la scadenza prevista, i costi possono anche aumentare vertiginosamente. Bankitalia, però, non è d’accordo con la stima delle associazioni e replica alle accuse spiegando che i suoi calcoli partono da dati reali e non stimati.

Per Federconsumatori e Adusbef, infatti, un consumatore che abbia scelto un conto corrente a bassa operatività, paga il 318 per cento in più di quanto stimato da Bankitalia. La stima è fatta sui numeri offerti dalle 10 maggiori banche del paese che insieme rispondono all’85 per cento delle richieste del mercato: Unicredit, Intesa Sanpaolo, BNL, Mps, Banca Popolare, Carige, Banca di Milano, Banca Sella, Popolare di Vicenza e Credem.