Londra: sempre meno soldi nella City

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La crisi, ormai, non risparmia nessuno. Sapevamo che l’Inghilterra non era in un momento florido ma nessuno si aspettava di trovarsi di fronte, nuovamente, una serie di criticità post olimpiche come quelle che si sono riscontrate in Grecia. Fatto sta che adesso si deve iniziare a parlare di minore iniezione di liquidità nella City. L’Inghilterra, fino a questo momento, non aveva avuto nessuno tipo di problema economico, anzi, non essendo entrata formalmente nell’euro, aveva anche salvaguardato il business inglese. Fino a che è arrivata la crisi che non ha risparmiato nemmeno la City, tanto che il management inglese ha sentito il bisogno di chiedere nuovi accordi economici alle istituzioni europee, che fossero maggiormente affini a quelli stipulati dall’UE con la Svizzera.

Tecnicismi a parte, le statistiche, oggi, spiegano che la città dei bancari sta perdendo appeal. Le istituzioni finanziarie presenti in questa capitale che è grande quanto la nostra Brescia a livello territoriale, hanno iniziato a chiudere i rubinetti e parlano oggi di contenimento dei conti.

Se nel 2008 a Londra lavoravano ben 795 mila persone, adesso i dipendenti della City sono scesi fino a quota 606 mila. L’analisi di Bloomberg spiega che mentre le banche cercano un modo per ritrovare competitività, redditività e ridurre i costi, ci sarà una riduzione del 24% dei posti di lavoro. Sopravviverà?