Giappone: tra PIL, Abe e BoJ

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Il Giappone, in questo particolare momento storico, è sotto i riflettori degli analisti finanziari e degli investitori visto che dopo l’elezione di Shnizo Abe è iniziata una fase molto aggressiva per la politica monetaria, finalizzata al deprezzamento dello yen. 

Per rilanciare gli investimenti in un’area specifica del continente è sempre necessario avere o un’economia solida di base, oppure una moneta “debole” al punto da essere conveniente per gli investitori esteri. Se gli interventi strutturali non ci sono o sono insufficienti per un’inversione di tendenza dell’economia, non resta che puntare tutto sulla moneta.

E’ quello che vuole fare Abe con l’aiuto della Banca centrale del Giappone, che sta avviando delle politiche molto aggressive di deprezzamento dello yen. Le decisioni prese a Tokyo, però, non piacciono ad alcuni esponenti del Vecchio Continente ed in particolare sono malviste dalla Germania.

In più, sempre nella giornata di oggi, sono stati diffusi i dati sul PIL giapponese che è dato in calo dello 0,40 per cento con riferimento all’ultimo trimestre dell’anno scorso. Un calo che si aggiunge al -3,8 per cento del terzo trimestre del 2012.

La banca centrale giapponese ha quindi deciso di mantenere i tassi invariati tra lo 0 e lo 0,1 per cento, spiegando che comunque l’economia è in leggera ripresa. Il cambio euro/yen si è assestato sul 125,50.