Le conseguenze del calo del PIL italiano

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Il PIL italiano, anche nel quarto trimestre dell’anno continua a diminuire e alla fine del 2012 si conferma in calo. Tutto dipende non tanto dalla crisi politica, quanto piuttosto dal calo dei consumi legato ad una diminuzione della produzione. 

Il PIL del quarto trimestre 2012 dà almeno due indicazioni importanti: la prima è che il calo del prodotto interno lordo percepito durante l’anno di crisi è stato assolutamente confermato nell’ultima parte del 2012. L’altro dato che possiamo ricavare dal report è che a far diminuire il PIL è stata la flessione del consumo privato, non tanto la crisi politica, visto che il declino è stato costante da gennaio a dicembre anche se con oscillazioni più o meno forti.

Quello che ci si aspetta, adesso, è che ci sia una ripresa dell’attività economica. Quando al momento in cui l’Italia inizierà a respirare, non si parla più del secondo semestre dell’anno, quindi di giugno, quanto piuttosto del quarto trimestre del 2013.

I consumi privati, tra l’altro, avrebbero un discreto margine di tempo per migliorare. L’austerità potrebbe essere sempre meno percepita. Resta comunque da risolvere il problema della disoccupazione e quello della “non” crescita dei salari.

Sicuramente faranno da traino le esportazioni che sono cresciute dello 0,3 per cento a fronte di una diminuzione delle importazioni dello 0,9 per cento.