Il welfare secondo Hartz

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La riforma del mercato del lavoro in Germania, è stata firmata da Peter Hartz che faceva parte del consiglio di amministrazione della Volkwagen. La sua riforma del lavoro è stata anche messa in atto nel triennio dal 2003 al 2005, attraverso ben 4 leggi.

E’ stato proprio grazie alla riforma Hartz che il tasso di disoccupazione è diminuito parecchio ed ora milioni di disoccupati possono beneficiare di una serie di sovvenzioni nel caso in cui siano capaci di dimostrare che sono alla ricerca attiva di lavoro.

Chiaramente in questo sistema di welfare alla Hartz ci sono delle sanzioni che scattano quando il disoccupato iscritto alle liste dei beneficiari dell’assegno di disoccupazione, rifiutano le proposte di lavoro. Le sanzioni sono pari ad una riduzione del 10, del 20, del 20 o anche del 60 per cento del beneficio. In alcuni casi arriva anche la sospensione temporanea dell’erogazione del servizio.

Il modello di welfare appena descritto, secondo molti analisti, diventa un compromesso ideale tra il concetto di responsabilità individuale e il concetto di responsabilità sociale dello stato. La parola d’ordine, però, resta flessibilità. Un concetto che sentiamo spesso ripetere anche nei nostri giornali.

L’assegno per i disoccupati, ad ogni modo, è un vero e proprio reddito di cittadinanza ed “entra in vigore”, inizia ad essere pagato, quando il lavoratore è ormai da un anno alla ricerca di un’occupazione.