USA: crollo di Wall Street dopo Boston

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Un attentato terroristico, di qualsiasi matrice, in genere, getta scompiglio nella società che a distanza di diversi giorni non riesce a capire come mai sia successo quello che è successo. Lo sgomento della società, solitamente, si riflette anche sui mercati. La storia americana contemporanea lo conferma. L’11 settembre del 2001 è stato significativo per la storia: due aerei hanno distrutto le Torri Gemelle di New York, il simbolo della vita economica e finanziaria americana. La borsa si è fermata, ha incassato il colpo, poi ha faticato a riprendere vigore, almeno fino a che non sono stati individuati i responsabili di un gesto così scellerato.

Gli Stati Uniti, dopo oltre 10 anni, sono stati colpiti da un altro attentato, stavolta meno eclatante ma comunque d’impatto sull’opinione pubblica. Il bersaglio dei terroristi, questa volta, è stata la maratona di Boston che può essere considerata una delle maratone più antiche del mondo.

Due ordigni sono scoppiati in un hotel situato a poche decine di metri dalla linea d’arrivo dei maratoneti. Il fragore dell’esplosione ha mandato in tilt gli atleti, gli spettatori, i presenti. Il bilancio è stato abbastanza semplice: 2 morti e più di 100 feriti. L’esplosione della terza bomba è stata evitata dall’intervento degli artificieri.

Il timore per la matrice terroristica dell’attentato, ha riportato alla memoria l’11 settembre ed ha gettato il panico a Wall Street dove il Dow Jones ha perso l’1,79 per cento e lo S&P500 ha perso il 2,3 per cento.