Perché il Regno Unito deve restare nell’UE

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In questi giorni, subito dopo l’articolo di copertina dell’Economist, gli analisti hanno iniziato a riflettere seriamente sulla possibilità che il Regno Unito esca dall’Europa. Ma è davvero una scelta conveniente?

La settimana scorsa l’Economist ha dedicato la sua copertina alla questione inglese perché sembra che nel Regno Unito il partito trasversale dei politici e dei cittadini che vogliono abbandonare l’Europa. Si discute dell’eventualità già da diversi mesi e qualche dimostrazione di “contrarietà” è stata fatta: per esempio il voto contrario del Regno Unito al fiscal compact.

In genere è sempre stato il partito conservatore a farsi carico dei sentimenti euroscettici degli inglesi, ma adesso ho trovato nuova linfa e sostegno nel partito laburista. Il fatto è che se dovesse uscire dall’Europa, il Regno Unito, nell’immediato, avrebbe solo vantaggi: in primo luogo risparmierebbe 10 miliardi di euro con cui contribuisce al budget europeo, in più potrebbe liberalizzare il mercato del lavoro e togliere numerosi vincoli alla finanza regolarizzata da Bruxelles.

Il problema è la sostenibilità sul lungo periodo di questa scelta. Secondo l’Economist, dopo i vantaggi immediati, arrivano gli svantaggi: il mercato libero su cui il Regno Unito agisce in modo prevalente è proprio quello europeo e finora arrivare alla situazione ideale della Svizzera, è praticamente fuori discussione.