Hollande riparte dal mercato del lavoro

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La prima sfida lanciata dal presidente Hollande per il 2013 è quella di riformare il mercato del lavoro, un settore che mette in relazione e in contrapposizione l’universo dei datori di lavoro con quello delle parti sociali. Vediamo quanta carne c’è sul fuoco francese. 

Il mercato del lavoro francese ha un grosso problema, è bersagliato su più fronti. Le associazioni imprenditoriali si lamentano spesso per il fatto che che il mercato è troppo rigido per via delle norme che regolano i rapporti dei lavoratori dipendenti. Si lamentano anche i sindacati che denunciano la precarizzazione del settore.

Il primo termine per il miglioramento della situazione era stato fissato al 31 dicembre ma si sa che i lavori andranno per le lunghe e potrebbero influire parecchio anche sulla stabilità politica del paese. Hollande, nella sua sfida, dovrà cercare un punto d’incontro tra i due contendenti.

I datori di lavoro vorrebbero raggiungere almeno due obiettivi, quello di incrementare la flessibilità del mondo del lavoro, sia sul fronte degli orari, sia su quello degli orari di lavoro e poi vorrebbero una minore ingerenza della magistratura sui piani di ristrutturazione aziendale.

I sindacati invece puntano ad aumentare i contributi che le aziende devono pagare quando stipulano contratti “precari” così da scoraggiare l’uso di contratti a breve e brevissimo tempo. In più i sindacati vorrebbero l’estensione di una serie di diritti, come la tutela sanitaria, ad un maggior numero di lavoratori.